Si ricomincia.
Il tempo del riposo è terminato. Si riparte con la lavorazione del terreno.
Con l’inizio del nuovo anno le risaie, che dalla raccolta in poi hanno goduto della calma e meritata pace, e che grazie alla sommersione invernale delle stoppie hanno garantito un habitat sano per tutta la fauna presente, vengono ripercorse dai mezzi agricoli.
La nuova stagione risicola viene solitamente inaugurata con la lavorazione del terreno attraverso l’erpicatura.
Ma cos’è l’erpicatura del terreno e perché viene fatta?
Ne parliamo con il responsabile della produzione di Riso iFerrari, Giovanni Ferrari:
“Il trattore traina lo strumento chiamato erpice frangizolle a dischi che rompe le zolle, le sminuzza, arieggiando ed ossigenando il terreno. I vantaggi che otteniamo da questo tipo di lavorazione sono sicuramente un aumento della porosità del suolo ed il garantire nuova linfa vitale alla risaia, nutrendola attraverso l’affossamento della vegetazione già presente. In alcuni terreni, subito dopo la raccolta, seminiamo il trifoglio alessandrino, una pianta importante per fare il sovescio. Una volta che l’alessandrino è cresciuto lo trinciamo e lo interriamo ottenendo una maggiore fertilità del terreno in maniera naturale.
Dopo questa prima fase procediamo con la fresatura che ci consente di preparare il letto di semina.
A seconda del terreno e delle sue caratteristiche decidiamo se effettuare un’aratura prima dell’erpicatura. Questo perché attraverso l’aratro si ha un più profondo ribaltamento del suolo che porta in superficie un terreno fresco che non è stato intaccato dalla coltura precedente e allo stesso tempo porta in profondità i semi delle piante infestanti, molto difficili da eliminare dal terreno, riducendone così il potere germinativo”.
La preparazione del terreno dove poi saranno seminati i nostri “Chicchi d’Angelo” è un momento fondamentale all’interno delle fasi della produzione, la quale è certificata SQNPI Qualità Sostenibile (Sistema Di Qualità Nazionale Produzione Integrata). L’agricoltura integrata è un sistema di produzione che si attua rispettando le norme tecniche previste dal SQNPI (operativo dal 2016 a livello Comunitario) che disciplina la produzione nell’ottica di un minor impatto verso l’uomo e l’ambiente. Per questo, oltre alla cura e allo studio del suolo ci occupiamo periodicamente di effettuare le analisi chimiche dello stesso per verificarne sempre lo stato di salute e tutelare l’ecosistema risaia.
Assistere a questi tipi di lavorazioni in risaia è molto suggestivo poiché sono sempre accompagnate da tanti abitanti “dell’ambiente risaia”. Aironi guardabuoi, gabbiani, aironi cenerini, cornacchie e tanti altri tipi di volatili con pazienza seguono l’erpice che rivoltando la terra porta in superficie tanto cibo succulento.