La falsa semina è una tecnica agronomica di diserbo 100% naturale (utilizzata soprattutto nell’agricoltura biologica) che consiste nel trattare il terreno come se fosse stato effettivamente seminato, quando in realtà ciò non è avvenuto. Questa tecnica permette di eliminare le infestanti dal terreno e salvaguardare il più possibile la “purezza” della varietà che verrà seminata subito dopo la falsa semina.

“Un vero e proprio trucchetto” ci spiega Giovanni Ferrari: “Dopo aver lavorato il terreno ed aver preparato il letto di semina si fa entrare l’acqua in risaia creando così le condizioni per la germinazione del riso selvatico e di tutte le infestanti. Il terreno in questo modo crede di essere stato seminato, quando in realtà il seme non è stato realmente distribuito. Una volta che le piantine sono spuntate poi si elimina l’acqua dalla risaia e si estirpano attraverso una fresatura leggera e superficiale del terreno. Terminata la falsa semina (che può essere ripetuta anche due volte di seguito) si procede con quella “vera”. Naturalmente le infestanti ricresceranno, ma in una quantità nettamente inferiore e, grazie agli operai esperti nella mondatura del riso, verranno estirpate ulteriormente quando il riso sarà cresciuto (luglio/agosto).
La vera semina può avvenire o in risaia allagata o in risaia in asciutta. Noi le pratichiamo tutte e due perché pensiamo che sia il giusto compromesso sia per il mantenimento e la conservazione della biodiversità del bellissimo territorio della Sardegna in cui ci troviamo, attraverso quella in risaia allagata, e sia per l’importante risparmio idrico, attraverso quella in risaia in asciutta”.

Grazie alla cura delle proprie risaie e alle tecniche previste dal Sistema Di Qualità Nazionale Produzione Integrata, Riso iFerrari ha ricevuto la certificazione agroalimentare di SQNPI Qualità Sostenibile e tutta la produzione dell’azienda è sempre più responsabile e vicino all’ambiente.